lunedì 2 maggio 2011

Spettacolo Gay per le scolaresche

2 maggio 2011
Lettera aperta di Patrizia Stella.
LETTERA APERTA

SPETTACOLO GAY PER LE SCOLARESCHE

Ci hanno detto che è stata fatta dalle associazioni gay una domanda-tranello alla Giunta comunale di Verona per chiedere sostegno, contributi e sponsorizzazioni varie solo per manifestare contro l’omofobia, e che sembra essere lo stile usato da costoro anche in altre città.    E invece, guarda caso, si tratta di una serie di manifestazioni pro gay che iniziano con il famoso spettacolo di Shakespeare “Giulietta e Romeo” dove gli amanti sono due “Romei”.

Ma quel che è peggio è che sono state invitate perfino le scolaresche delle secondarie perché imparino bene, dopo che gli alunni sono stati indottrinati per interi decenni sulla “funzionalità” del rapporto eterosessuale, sperimentato ampiamente anche sotto la soglia dell’adolescenza con traumi e conseguenze indescrivibili, adesso questi alunni devono conoscere anche i “meccanismi” del rapporto omosessuale, bis, trans, plus, ecc. come se fosse la cosa più normale del mondo, alla stregua di come si insegna il teorema di Pitagora o la formula dell’ossigeno!  E chi non accetta, non viene rispettato nella sua coscienza, ma è dichiarato pubblicamente omofobo e rischia grosso, perché la nostra cara Unione Europea sta imponendo queste leggi a tutti gli Stati che ne fanno parte, in barba alla democrazia e alla libertà di coscienza personale. 

Francamente non so dove andremo a finire di questo passo perché ci sentiamo un po’ tutti “pedine”, consenzienti o meno, di un’Europa massonica e prepotente che, con abile ipocrisia, sta surrettiziamente cercando di dare l’ultimo colpo di coda a ciò che resta di sano e di cristiano nella nostra società ammalata ormai di perversione che ha perso il ben dell’intelletto a forza di sesso, alcool e droga. Si stanno profilando tempi difficili, di vero eroismo, non solo per chi vuole essere coerente con la propria coscienza di cristiano, ma anche per quelle persone che vogliono difendere la libertà e la democrazia dalla nuova tirannia del secolo. 

Spiace anche che da parte delle nostre autorità ecclesiastiche provenga, come sempre in questi e altri casi simili dove sarebbe doveroso una presa di posizione, provenga invece il solito, poco edificante, silenzio di tomba.

Io, come credente, mi affido a Gesù Cristo perché abbia pietà di noi, protegga la nostra Italia, la nostra Verona da gravi punizioni che si stanno profilando all’orizzonte perché, come dice il saggio: “A Dio non la si fa!”.  Se tali punizioni dovessero veramente arrivare, auguro a tutti di trovare la forza di invocare l’Unico che ci può dare salvezza e sicurezza, sia in questa che nell’altra vita: Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo!


Osservazioni…

Vorremmo aver scritto noi questa Lettera !