giovedì 16 dicembre 2010

Liberalizzazioni, privatizzazioni, offerte, offertissime e …fregature !

Liberalizzazioni, privatizzazioni, offerte, offertissime e …fregature !

Italiani brava gente, ma sarebbe il caso di dire ormai che gli italiani oltre che bravi sono anche un tantino degli sprovveduti, perché nonostante le innumerevoli truffe subite, siamo sempre pronti a credere all’ennesima “burla”.
Liberalizzando il costo alla pompa della benzina, ci abbiamo forse guadagnato ? no ! Con la liberalizzazione delle polizze assicurative ? neppure ! Con i gestori della rete elettrica ? il caos ! Ora che sulle ferrovie possono “correre” vettori privati i servizi non sono certo migliorati, e i prezzi sono scesi ? neanche a pensarci ! Ora staremo a vedere con il servizio idrico, ma se tanto mi da tanto, visti i rincari in questi anni subiti da servizi smaltimento rifiuti, dovremmo tornare a fare la doccia una volta la settimana !


Comunque dobbiamo essere contenti, perché tutti i giorni riceviamo in posta, al telefono o via Mail, centinaia di offerte ed offertissime irripetibili. Opportunità …incredibili, e così ci ritroviamo a dover pagare a rate una scopa elettrica che costa quanto una Ducati, e a triplicare per incanto la bolletta telefonica !
Proprio parlando di telefoni e offerte telefoniche, una vicina di casa è stata …come si dice da noi in Piemonte ? …pià  ‘an brass, “presa in braccio”, presa in giro insomma, truffata sarebbe la parola corretta, ma noi non risiediamo in un Paese corretto, ed allora queste truffe vengono definite “correttamente” libero mercato, dove i cittadini possono quello che vogliono, e dove talvolta la nostra libertà di scelta, può cozzare con una decisione avventata !

E va bene allora… la mia vicina di casa è stata avventata, anzi, credendo di fare cosa buona e giusta, ha avuto fretta di concludere l’affare e ha dimenticato di porre tutte le domande del caso all’operatore che, ingenuo, proponendo un’offerta generica …mica poteva sapere che l’offerta non faceva al caso suo !
E così, da una bolletta già salata di 95 Euro a bimestre, che comprende 27 Euro circa di traffico, cioè di “consumo vero e proprio” e circa 68 Euro di gabelle varie (da far sembrare i feudatari medioevali delle suore dedite alla beneficenza) siamo passati ad una bolletta di 230 Euro a bimestre. Siccome la facoltà di recedere dal contratto è sacrosanta, la malcapitata, ha provveduto a dare disdetta, ma nel frattempo abbiamo perso, tra tentennamenti dell’operatore al numero verde, difficoltà burocratiche e tecniche quasi un altro bimestre prima di riuscire effettivamente a disdire questa “opportunità”. Vedremo poi quanto questi tempi avranno inciso sulla prossima bolletta !
Per ora la certezza e che sono stati sborsati molti Euro quando ci si aspettava invece di risparmiarli !

L’insegnamento che dobbiamo trarre, e che nessuno si scomoda a contattarci senza guadagnare dei soldi, …soldi che dovremmo sborsare noi. Imparata questa semplicissima lezione (speriamo una volta per tutte) vi fornisco di seguito alcune indicazioni per ridurre il “danno” dei tempi tecnici e burocratici nelle disdette :

Dare disdetta in base al Decreto Bersani

Se volete disdettare un contratto telefonico o ADSL di uno qualsiasi degli operatori telefonici presenti sul nostro territorio nazionale, ci viene in aiuto il Decreto Bersani.
Questo Decreto, stabilisce che NON VI SONO PROBLEMI ! Cosa vuol dire ? Vuol dire che se vi comunicano che vi sono problemi per qualsiasi motivo… è una balla !!!

Il Decreto No. 7 del 31 gennaio 2007, Art. 1 Comma 3, stabilisce infatti la libertà di "recedere o trasferire" senza "vincoli temporali o ritardi non giustificati da esigenze tecniche o spese non giustificate da costi degli operatori" i "contratti stipulati per adesione con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazioni elettronica.

Attenzione : se l'operatore telefonico vi dice il contrario in base a quanto riportato sul contratto, il Decreto su indicato ci viene ancora in aiuto, perché stabilisce chiaramente che " clausole difformi sono nulle ", ovvero quanto riportato nel contratto, se non rispetta la legge (cioè il Decreto Bersani), non è da ritenersi valido.

Sulla base di questo quindi, la disdetta è valida dal momento indicato sulla nostra disdetta, facendo fede il timbro postale della nostra Raccomandata. Non altro !
Ho parlato di Raccomandata, perché se ci “raccontano” che le disdette si possono fare tramite operatore telefonico, via mail, o via fax, non date retta a nessuno, meglio essere prudenti… ricordatevi con chi avete a che fare !
Solo la cara vecchia Raccomandata con avviso di ricevimento infatti ha valore legale !

Ancora un consiglio, l’ultimo : Questi buontemponi, assieme alla facoltà di recedere dal contratto, ci indicano anche l’indirizzo dove far pervenire le nostre missive. Non fidatevi nemmeno di ciò.
La raccomandata la invierete alla sede legale, perché inviando la vostra Raccomandata alla Casella postale X, chi vi firmerà la ricevuta di ricevimento ?

Di seguito un Fac Simile da imitare, valido per qualsiasi operatore.
Spero con questo, di esservi stato utile. Alleanza Monarchica - Stella e Corona non deve difendere gli interessi di nessun altro che non siano i cittadini !!!


Spett Wind Telecom ecc. ecc. S.P.A.
Via Rossi Perbene, 48 - 00100 Roma

RACCOMANDATA A.R.

Oggetto: Disdetta contratto per la fornitura del servizio

La sottoscritta Nome e cognome, nato a ------ (--) il ----- residente in Roma, Via ------ – (cap) Roma - Codice fiscale -------

PREMESSO CHE

- la sottoscritta è vostra cliente con codice cliente -------- relativi al servizio telefonico denominato (tipo del servizio ), attestato presso il numero telefonico ----

Avvalendosi di quanto disposto dall’art. 1 comma 3 del DECRETO LEGGE No. 7 del 31 Gennaio 2007

RICHIEDE

La disdetta del rapporto contrattuale con decorrenza ---- ( mettete sempre la data di decorrenza )

Si allega fotocopia di un documento di identità:
Tipo di documento: ---- Nr: -----
Rilasciato il ------ da -----

Data e firma dell'abbonato