martedì 2 novembre 2010

Ancora sul 150° Anniversario della proclamazione del Regno d'Italia


Quando sull’argomento Unità d’Italia, o più precisamente sul 150° anniversario della proclamazione del Regno d’Italia cominciai ad agitarmi nella seconda metà del 2009 avevo visto giusto. Passato praticamente inosservato sui media, e quindi alla grande massa della popolazione l’anniversario della Battaglia di Solferino e San Marino del 1859, diveniva chiara la volontà di non ricordare volutamente un percorso storico importantissimo, che di li a due anni, avrebbe elevato a Nazione unita nel 1861, l’insieme dei piccoli Stati pre-unitari della penisola italiana.
Ho tentato ciò che era nelle mie poche forze, promovendo localmente un simposio storico “L’importanza della Storia”, che nonostante il menefreghismo quando non l’ostracismo dimostrato da molte amministrazioni comunali da me interpellate, ha riscosso poi un certo interesse locale. Nel frattempo, firme illustri del giornalismo italiano, schierandosi pro e contro, hanno tramutato anche questa sana occasione di unire il popolo italiano in un magistrale esempio di interessata polemica.
Occorre scrivere, che grazie alla passata giunta regionale Bresso, il Piemonte ha comunque approntato un calendario di “festeggiamenti”, in cui la Storia non è stata nascosta o peggio mistificata. Le splendide mostre, aperte di recente al Palazzo Reale di Torino e al Palazzo/Castello di Racconigi sul “Re Galantuomo”, che fanno bella mostra di se e chiuderanno i battenti nella primavera del 2011, fanno parte di questo calendario. E’ un caso praticamente unico in Italia, tanto è vero, che anche il progetto comune delle Regioni, sponsorizzato dall’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato in veste di garante per questi festeggiamenti a livello nazionale - dopo la rinuncia di Carlo Azeglio Ciampi - è in attesa di raccogliere l’adesione, ancora oggi di regioni importanti quali il Veneto e la Puglia.
Altre manifestazioni poi, a carattere nazionale interessanti la stessa Presidenza della Repubblica e a carattere locale, senza un filo conduttore logico e del tutto slegate tra loro, completano un quadro tanto desolante quanto previsto appunto.
Come spesso accade però, in mezzo alla sufficienza, la rivisitazione storica dei fatti, le volute dimenticanze , le dichiarate avversioni e tanta tanta demagogia politica, una luce si accende nel buio, dimostrando che si poteva con poco, fare molto di più e più utilmente per ricordare con coscienza la Storia e con essa i valori fondanti della nostra società.
Martedì 26 ottobre, Somma Vesuviana, comune in provincia di Napoli, ha voluto ricordare lo storico incontro di Garibaldi con Vittorio Emanuele II a Teano, intitolando una nuova via cittadina al “26 Ottobre 1860” appunto. Gran festa popolare con banda cittadina, discorsi di rito e Santa Messa per commemorare. Poi, udite udite… una bella mostra organizzata con i lavori e lavoretti dei bambini delle scuole cittadine sul tema dell’Unità d’Italia.


Questi lavoretti, che devono aver tenuto impegnati questi piccoli italiani di domani, il tempo necessario a comprendere da dove vengono, chi sono e dove stanno andando, non sono costati che un millesimo di una sola delle costose iniziative di cui sopra. Questo era da proporre e da portare avanti con energia a livello nazionale in tutti i comuni di questa nostra Italia se vi fosse stata la volontà di commemorare seriamente e degnamente il 150° anniversario della Proclamazione del Regno d’Italia con l’intento di rinnovare il valore inestimabile dell’unità di un popolo.
Questa sarebbe stata una commemorazione in linea con la crisi economica che ci attanaglia da decenni, in linea con uno degli scopi  principali della scuola pubblica (fare da trade union tra le diverse caratteristiche degli italiani), in linea con la necessità morale di riscoprire e riproporre valori aggreganti e comuni in una società che tende ogni giorno di più al particolarismo ed alla fantasiosa diversificazione tra le varie parti della popolazione.
La volontà della politica nazionale però, di trasmettere per mezzo dei media solo messaggi negativi su questo argomento, ha evitato accuratamente di informarci di questa stupenda e lungimirante iniziativa di Somma Vesuviana, preferendo invece e negli stessi giorni “investire” sforzi ed energia per tediarci su tutte le reti Rai con l’opinione del Sindaco di Gaeta, contrario alle celebrazioni medesime in generale. Opinioni avvalorate vergognosamente con servizi ed interviste televisive utili a fare di questa persona un sicuro esempio - lui si - per tutti coloro che con il tempo ancora a disposizione vorranno emularlo !
Un plauso quindi allo sconosciuto Sig. Sindaco Dott. Raffaele Alloca ed alle autorità tutte di Somma Vesuviana, alla quale mi sento di dire come italiano : grazie !
Per questo Piemonte, che pare aver perduto il suo smalto propositivo ed il suo antico ruolo guida, cosi come per la gran parte del restante territorio nazionale invece, il rammarico per aver dolosamente perso ancora una volta un’occasione d’oro !

Alberto Conterio
Commissario per il Piemonte di
Alleanza Monarchica - Stella e Corona