mercoledì 3 giugno 2009

Resoconto sul due giugno...

Quest’anno ho preferito tacere su questa data. Niente lettere, niente articoli sulla stampa locale, niente considerazioni preventive per contrastare l’annuale lavaggio di testa dei media e delle istituzioni. Del resto non si spara sulla Croce Rosse e questa repubblica si sconfessa da sola, a cominciare dalla compagine di governo, praticamente assente alle celebrazioni ufficiali in Roma. Si cambia colore, ma si è bissato quanto successo in occasione del 60° anniversario nel 2006 - governo Prodi - polemiche, principi ideologici incompatibili con l’unità stessa del Paese, beghe da cortile, gossip vari ecc. ecc., uno spettacolo avvilente !
Le parole del Presidente Giorno Napoletano, più che a commemorare la repubblica, sono servite a calmare animi della politica, a ristabilire una parvenza d’ordine nel caos abituale di tutti i giorni. Niente di più, niente di meno !

Così come ogni due giugno, non appena mi sono svegliato, sono corso ad issare la bandiera d’Italia.

Anche quest’anno il bandierone stemmato era magnifico al vento e visibilissimo.
Per un impegno sportivo, ho dovuto recarmi a Torino, al Pala Ruffini, situato nell’omonimo Parco cittadino.
Per giungere a destinazione, ho percorso la provinciale che dalla mia residenza, attraverso Sagliano Micca e Adorno giunge a Biella. Ho imboccato successivamente la “Trossi” per Verrone, fino a giungere a Carisio. Percorsa l’Autostrada A4, sono entrato in Torino da corso Giulio Cesare, ho svoltato immediatamente a destra per corso Vercelli, poi ancora a destra per corso Grosseto. Ho poi imboccato corso Potenza, che diventa corso Lecce e poi corso Trapani, fino alla meta.
Chi è pratico di Torino, può confermare che è il tragitto più scorrevole !
Poco dopo mezzogiorno, avendo terminato l’impegno, abbiamo deciso di completare la giornata recandoci al colle di Superga, dove vista la magnifica giornata il panorama doveva essere stupendo. Seguendo quindi corso Rosselli fino al largo Turati, ho imboccato e percorso corso Dante fino al Po. Passato il fiume all’ombra della collina, ho seguito corso Moncallieri e corso Casale fino a Sassi, dove 5 km di salita ripidissima ci hanno condotti alla Basilica.
Dal piazzale la vista era davvero completa, e spaziava su tutto l’arco alpino. Sotto di noi quasi immobile, la capitale Sabauda.
Impossibilitati alla visita degli appartamenti Reali, a causa dell’orario di visita poco flessibile, abbiamo optato per la visita alle Reali Tombe. Una visita compiuta già in altre occasioni, ma sempre suggestiva. Nella cripta, in pochi metri, si può ammirare toccare e riflettere su pagine e pagine di storia e gloria italiana. La data del due giugno poi mi è sembrata quanto mai propizia nel tenere in noi vivo il ricordo di Casa Savoia.
Una volta fuori, un sole stupendo, ci ha accompagnati al breve pellegrinaggio al monumento del Grande Torino (Squadra calcio) scomparsa il 4 maggio 1949 per aver impattato con l’aereo che trasportava i campioni a casa dopo una trasferta all’estero.
Nel riprendere l’auto parcheggiata sul piazzale, non abbiamo potuto nascondere la vergogna per lo stato di conservazione e rispetto del monumento li ubicato, transennato di recente (che sia forse pericolante ?). Non siamo riusciti a trovare parole per giustificare uno spettacolo tanto avvilente quanto normale per questa repubblica. Un neo, …l’unico di una così bella giornata !

Ridiscesa la salita, ci siamo ritrovati a Sassi un’altra volta, dove imboccando il lungo Stura Lazio, siamo giungi in un attimo in corso Giulio Cesare nuovamente, completando simbolicamente un completo giro della città. Autostrada in senso inverso, poi Carisio, Verrone, Biella, Adorno, Sagliano fino a ritrovare la nostra casa, sempre abbellita dalla splendida bandiera del Regno al vento.
Ebbene, non sono stati pochi i chilometri percorsi, e non abbiamo neppure attraversato lande desolate, ma gli unici tricolori napoleonici che ricordavano la maleodorante repubblica odierna sono stati quelli stinti e sporchi degli edifici pubblici incontrati sul percorso e che li espongono per Legge.
E’ evidente anche ai ciechi quindi che la repubblica - per la gente comune - non vale la fatica di esporre una bandiera. Questa è una repubblica che non rappresenta nulla, nemmeno per coloro che credono in questo sistema istituzionale per convinzione ideologica.
Questa è una repubblica che tiene unito il popolo nello scontento e nello sgomento per la mancanza di valori ed esempi validi. E’ una repubblica che ci unisce nella vergogna delle molteplici truffe subite e nella dilagante corruzione sempre più radicata.
E quindi con orgoglio di italiano prima, e di piemontese poi, che il 2 giugno espongo la bandiera della Patria con il suo valore morale, etico e storico, in attesa di tempi migliori. Questa bandiera, il due giugno non mancherà mai, per ricordarci la Patria ormai lontana, e la figura indimenticabile di SM il Re Umberto II di Savoia !

Viva il Re, viva l'Italia, viva Casa Savoia !