martedì 28 aprile 2009

Continuità resistenziale...

Per chiudere in “bellezza” l’argomento 25 aprile e Liberazione, proponiamo una carrellata di avvenimenti, che confermano quanto è stato scritto nell’opinione del nostro Coordinatore Alberto Conterio sulla festa del 25 aprile, e cioè che non è assolutamente la festa di tutti, fintanto che l’Italia avrà per manovratore la repubblica “nata” dalla resistenza come si vuol far credere.
E’ interesse di questa repubblica infatti che l’Italia che ha combattuto per la libertà e la democrazia resti nell’ombra a favore di chi ha riscritto la storia promovendo l’ipocrisia del teorema che la resistenza e la repubblica l’abbia fatta la sinistra (senza libertà e senza democrazia)

Visto quanto sotto, non ci teniamo affatto a far parte di questi festeggiamenti...
Sono i fischi, gli insulti e le intimidazioni descritte negli articoli che riportiamo che contraddicono i propositi del Presidente Giorgio Napoletano, non certo le nostre convinzioni monarchiche !

Alla prossima Sig. Presidente, alla prossima !


L’odio sfila in corteo: fischi e insulti per zittire Formigoni

Dalla Redazione (Il Giornale)
Una pioggia di fischi e insulti sul 25 Aprile milanese. Lo avevano minacciato i centri sociali, lo ha fatto tutta la sinistra (o quasi). Il discorso del presidente della Regione Roberto Formigoni è stato sopraffatto da una valanga di offese e cori ostili. Dall’inizio alla fine. A prescindere dalle parole, che quasi nessuno è riuscito a percepire.
Al corteo hanno partecipato circa 25mila persone. In piazza Duomo non era solo una minoranza a contestare. E il discorso del governatore era nello stesso tempo rispettoso e coraggioso: «Gli italiani hanno imparato a combattere tutti i totalitarismi, quello nazista e fascista così come quello comunista e stalinista», uno dei passaggi più fischiati. Come la conclusione, un rituale: «Viva il 25 Aprile, viva la Libertà, viva l’Italia». Fischi anche per l’assessore Giovanni Terzi, che rappresentava il Comune. «È stato un fatto di inciviltà della sinistra - ha commentato Formigoni in serata - non ho mai avuto paura di nessuno e di nulla sono contento di aver portato un contributo di chiarezza e pluralismo al 25 Aprile». Sul palco il segretario della Cgil Guglielmo Epifani e quello del Pd, Dario Franceschini.


25 aprile/ Protesta centri sociali, Alemanno non va a S.Paolo

Di Apcom
Sindaco rinuncia per evitare "gazzarra" a cerimonia Anpi
Roma, 25 apr. (Apcom) - Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha deciso "con rammarico" di rinunciare alla sua partecipazione alla cerimonia dell'Associazione nazionale partigiani, prevista stamane a Porta San Paolo per celebrare il 64esimo anniversario della Liberazione. Una decisione presa dopo le segnalazioni della Questura "sulle forme di contestazione violenta" organizzate contro la sua presenza dai centri sociali. Lo ha confermato lo stesso Alemanno ai microfoni di Sky Tg 24. "Per un atto di responsabilità non posso aderire. Devo evitare che la situazione degeneri e si trasformi in gazzarra. Con rammarico devo rinunciare", ha commentato. Quanto alle celebrazioni previste per il 25 aprile, Alemanno ha parlato di "una festa di tutti gli italiani". "E' una data da cui partono la libertà e la democrazia su cui si fonda la Costituzione, sui cui valori ci identifichiamo", ha detto il sindaco di Roma. Certo, "non bisogna dimenticare la pietà umana per chi combattè dalla parte sbagliata", ha aggiunto Alemanno, "ma ciò non toglie che questa è una festa che rappresenta l'inizio della democrazia del nostro paese".


25 aprile, fumogeni e petardi contro il gazebo di Galli

Da Corriere Fiorentino
Alcuni giovani dei centri sociali e dell’area antagonista hanno lanciato due fumogeni e due petardi contro un gazebo dei sostenitori del candidato a sindaco del Pdl

Alcuni giovani dei centri sociali e dell’area antagonista hanno lanciato due fumogeni e due petardi contro un gazebo dei sostenitori del candidato a sindaco del Pdl Giovanni Galli in piazza Strozzi a Firenze, prima di rovesciare il tavolo su cui si trovavano volantini e altro materiale di propaganda. Una giovane di 23 anni, che era seduta al tavolo, è stata trasportata all’ospedale di Careggi per un controllo all’udito: uno dei petardi è esploso vicino a lei.

IL CORTEO IN VIA STROZZI - È successo nel pomeriggio del 25 aprile quando un corteo organizzato, è passato da via Strozzi dove si trovavano alcuni sostenitori di Galli. Uno dei fumogeni ha incendiato un pacchetto di volantini. Le fiamme sono state subito spente. L’intervento di alcuni agenti della Digos ha impedito che i due gruppi venissero a contatto. Il corteo è poi proseguito mentre i manifestanti lanciavano slogan contro le forze dell’ordine e contro il Governo.

LA RAGAZZA E' STATA DIMESSA - È già stata dimessa, dopo un controllo da parte dei medici del pronto soccorso la giovane, 23 anni, che era stata portata all’ospedale di Careggi. La ragazza, infatti, all’arrivo del corteo degli aderenti ai centri sociali, non era riuscita ad allontanarsi velocemente dal tavolo: si era infortunata nei giorni scorsi e ora si muove con le stampelle. I sanitari l’hanno invitata a effettuare altri controlli all’udito nei prossimi giorni.

GALLI - «Un gesto preoccupante, tanto più perché commesso nel giorno della festa di tutti». Così il candidato a sindaco del Pdl Giovanni Galli, ha commentato il lancio di fumogeni e petardi contro un gazebo dove si trovavano alcuni sui sostenitori. «È il segno di una città che non è più quella che i fiorentini vogliono. È Il segno del perché ogni giorno persone, di qualsiasi idea politica, mi chiedono di essere io a cambiarla. Io che come loro la amo e la voglio tollerante e civile», ha concluso Galli.
25 aprile 2009


25 aprile: sindaco Varese fischiato
Aveva sottolineato la necessità di onorare tutti i caduti

(ANSA) - VARESE, 25 APR - Il sindaco di Varese Attilio Fontana (Lega Nord), e' stato fischiato da alcune militanti dell'associazione Donne in Nero. ''Oggi e' la festa di tutti, la festa di tutte le parti - ha detto Fontana nel suo discorso per le commemorazioni del 25 Aprile - onoriamo tutte le persone morte in buona fede''. A quel punto dalla platea del teatro sono partiti alcuni fischi. Fontana ha subito replicato dal palco: ''Mi dispiace. L'Italia non vuole superare gli steccati e riappacificarsi''.